L’acqua è sicuramente la sostanza più diffusa sulla Terra e per ciò può sembrare qualcosa di ordinario, ma, nel corso delle mie ricerche, mi sono sorpresa nello scoprire quanto invece sia una sostanza particolare, che per molti versi continua a essere un enigma scientifico.
Ho sempre provato meraviglia ed amore per questo elemento meraviglioso, fin da bambina i miei sogni erano intrisi d’acqua, del desiderio mai sazio di immergermi in essa per provare quell’ineffabile sensazione di leggerezza, paragonabile alla sensazione di volare.
Così come il fuoco è il simbolo dell’infiammazione, cioè la forza della vita, il principio maschile che brucia e consuma, così l’acqua rappresenta il principio femminile, che tutto accoglie e avvolge.
L’acqua è la materia di cui siamo costituiti, di cui è composto il nostro pianeta e l’universo stesso ne è pieno, malgrado ciò che si possa pensare.
Nel grande quadro del creato il microcosmo ricapitola il macrocosmo ed in esso si riflette, come ci insegna anche la teoria del Paradigma olografico di Bohm, Pribram e Capra, o il famoso aforisma di Ermete Trismegisto vergato sulla Tavola di Smeraldo “ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una”.
Abitiamo un pianeta che chiamiamo “Terra”, ma sarebbe più corretto che il suo nome fosse “Acqua”: gli oceani ed i mari ricoprono ben il 71% della superficie terrestre, circondando le terre emerse, ma questa è la stessa percentuale d’acqua che troviamo nel corpo di un adulto, sia a livello intracellulare che a livello dell’intero organismo.
Infatti siamo composti per più del 70% del nostro peso corporeo da acqua (fino all’ 80% nei bambini), e per numero di molecole quelle di acqua arrivano al 99% delle molecole totali che ci compongono, così possiamo senz’altro affermare che essa è la materia prima della Vita, pur essendo di fatto un composto inorganico (in quanto non contiene carbonio).
Il suo compito specifico è di sostenere e rendere possibile la vita in tutti i suoi processi, ma sarebbe meglio dire che l’acqua possiede quelle particolari e precise caratteristiche sulle quali la vita stessa si è modellata.
Per questo l’acqua è anche per noi il primo ed il più importante degli alimenti, infatti, malgrado essa possa essere prodotta dentro di noi durante il processo della respirazione cellulare (dall’ossidazione dei carboidrati, dei lipidi e delle proteine) questa è comunque insufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero, per questo dobbiamo introdurla ogni giorno attraverso l’azione del bere ed assorbendola dagli alimenti, soprattutto vegetali.
In questo modo l’acqua che ci compone è anche soggetta ad un continuo ricambio, generando un ciclo in continuo movimento, anche funzionale alla eliminazione delle scorie metaboliche attraverso le urine: ogni giorno l’organismo ricambia fino al 6% del suo patrimonio idrico rendendoci necessario introdurne dai due litri ai due litri e mezzo di acqua (ciò varia in rapporto al sesso ed al nostro peso corporeo).
Dentro di noi, l’acqua non è mai ferma, ma scorre incessantemente: trasporta, nel plasma sanguigno e nella linfa, attraverso il tessuto connettivo, i principi nutritivi in tutte le cellule, ma essa è anche fondamentale nei processi digestivi del cibo, per la regolazione della pressione artero-venosa, rende possibili tutte le reazioni biochimiche che avvengono nel corpo (sia degradative che biosintetiche), regola l’equilibrio acido-base e garantisce la termoregolazione attraverso la sudorazione.
L’acqua è coinvolta in una vasta ed articolata serie di funzioni:
- è il mediatore delle reazioni metaboliche
- regola il volume cellulare
- regola la temperatura corporea
- permette il trasporto dei nutrienti
- permette la rimozione delle scorie metaboliche
- favorisce i processi digestivi
- è fonte di sali minerali in forma ionica, quindi altamente biodisponibili,
- svolge un ruolo importante anche come diluente dei princìpi attivi ingeriti oralmente, inclusi quelli dei medicinali.
Dentro di noi l’acqua si trova per il 40% fuori dalle nostre cellule e per il 60% al loro interno, soprattutto nel citosol (detto anche matrice citoplasmatica) che costituisce circa il 75-85% delle sostanze contenute nel citoplasma cellulare che è il 50% del volume di una cellula. All’interno del citosol ha luogo la maggior parte del metabolismo cellulare.
Penso che ciò sia sufficiente per comprendere quanto è davvero importante la quantità e la qualità dell’acqua che assumiamo ogni giorno.
Ognuno di noi dovrebbe bere circa 2 litri di acqua al giorno per assicurare al proprio corpo una corretta funzionalità e dare un segnale di grande attenzione verso il proprio benessere.
Attraverso l’assunzione dei liquidi possiamo permettere il buon funzionamento delle attività cellulari, mantenere un peso corporeo adeguato e una circolazione efficiente, ed eliminare efficacemente sostanze e scorie che, se accumulate, possono rivelarsi dannose.
La diffusa opinione che non bisogna bere acqua durante i pasti per evitare una eccessiva diluizione del succo gastrico o per non ingrassare è priva di ogni convalida scientifica.
E’ consigliabile invece assumere acqua prima di mangiare per aiutare la funzionalità intestinale, per garantire la giusta idratazione intestinale, per migliorare l’efficienza degli enzimi pancreatici, per migliorare il transito del cibo all’interno del tubo intestinale.
Bere due ore prima di mangiare è utile per evitare la perdita di acqua dagli organi verso l’intestino durante la digestione: il così detto “furto di acqua corporea verso l’intestino”. In altre parole, la carenza di introduzione di acqua nella giornata, causa alterazioni nella funzionalità intestinale e impedisce la crescita di batteri utili nei processi di digestione e di assorbimento intestinale dei nutrienti.
Il nostro corpo, poi, non assorbe indiscriminatamente tutto quello che ingeriamo con l’Alimentazione!
Al contrario, effettua una ferrea selezione dei nutrienti: con il termine “biodisponibilità” si intende appunto la facilità con cui un nutriente può essere assorbito: un nutriente sarà quindi molto biodisponibile se viene assorbito facilmente, mentre un alimento poco biodisponibile potrebbe essere espulso quasi totalmente con le feci.
Ogni secondo di ogni giorno il tuo corpo si basa sui minerali traccia per condurre e generare miliardi di minuscoli impulsi elettrici, senza questi impulsi nemmeno un singolo muscolo, compreso il cuore, sarebbe in grado di funzionare. L’assorbimento dei minerali avviene prima di tutto nel piccolo intestino: non appena il cibo passa attraverso l’intestino, i minerali si trasferiscono nel torrente ematico, ma questo può avvenire solo se i minerali sono in forma ionica. L’acido dello stomaco, infatti, aiuta a ionizzare i minerali contenuti nei cibi, ma è comunque necessaria un’integrazione di minerali ionizzati naturalmente, proprio come quelli presenti normalmente in una buona acqua!
Per questi e tanti altri motivi è importante la scelta dell’acqua che beviamo, accertarci che sia acqua buona oltre che potabilizzata proveniente dalla rete idrica, piuttosto che acquistata al supermercato dentro la bottiglia!
Molto spesso mi viene chiesto cosa è meglio fare: bere l’acqua del rubinetto o comperare l’acqua minerale confezionata nelle bottiglie? La risposta che dò è… dipende…!
Infatti, in particolari circostanze può accadere che l’acqua di rubinetto sia addirittura migliore dell’acqua in bottiglia, visti i controlli rigorosi e frequenti previsti dalla legislatura italiana. Inoltre, in Italia, la variabilità della qualità delle acque legata al territorio è davvero notevole: immaginate ad esempio l’acqua della rete idrica della città di Aosta e confrontatela con quella della città di Ferrara, che attinge acqua alla fine del corso del fiume Po, dopo che si è caricata di rifiuti, partendo dal Monviso e passando per grandi città come Torino e Piacenza, ricevendo acque di fiumi affluenti come il Lambro (che riceve gli scarichi di Milano). Potranno mai, queste due acque, avere una stessa qualità di partenza o richiedere lo stesso tipo di trattamenti per essere potabilizzate?
In molti casi, la caratteristica più importante che distingue l’acqua minerale tratta da fonti in natura, da quella potabilizzata, è la assenza in quest’ultima del cloro. Il cloro viene solitamente aggiunto all’acqua, durante i processi di potabilizzazione, per impedire lo sviluppo batterico mentre fluisce attraverso le tubature per arrivare alle nostre case. Come abbiamo visto, non tutte le acque potabili necessitano della disinfezione con il cloro, ma più sono “inquinate” all’origine e più dovranno subire una serie di trattamenti che le rendano assolutamente sicure, prive di batteri o sostanze tossiche.
Quindi, in linea di massima, un’acqua minerale prelevata alla fonte può essere considerata, almeno in partenza, di qualità migliore anche se, in entrambi i casi, le acque devono risultare batteriologicamente pure. Ma, per non generalizzare, dobbiamo tenere presente che in Italia tutto dipende da dove l’acqua proviene, sia che sia chiamata “minerale” e messa in bottiglia e sia che sgorghi dal rubinetto!
Il Cloro, essendo un batteriostatico, non agisce solo nell’acqua, ma assunto con essa quotidianamente svolge la medesima azione nel nostro ambiente intestinale, promuovendo la morte dei batteri eubiotici e quindi la possibile disbiosi. Non ultimo, per i palati sensibili come il mio, il Cloro ed i metalli pesanti conferiscono all’acqua potabile un sapore sgradevole, sempre peggiore rispetto a quello delle acque minerali.
Aggiungiamo che l’acqua potabile delle nostre reti idriche, proprio a causa del passaggio nelle tubazioni, non si può escludere la dissoluzione di piccole particelle del materiale di cui sono costituite (piombo e altri metalli o materiale plastico), dovuta al continuo “sfregamento” dell’acqua che scorre: non dimentichiamoci che l’acqua è il solvente universale.
Tutti questi sono i motivi che spingono il consumatore a preferire le acque in bottiglia.
Ma non è così semplice, se da un lato le tubature possono rilasciare metalli pesanti o microplastiche nell’acqua di rubinetto, dall’altro le bottiglie in plastica possono rilasciare alcune sostanze chimiche cancerogene presenti nei polimeri plastici. Ricordate la scritta riportata sulle confezioni di acqua minerale, “tenere al riparo dalla luce solare e dalle fonti di calore”? Serve, per l’appunto, ad impedire eccessive alterazioni delle materie plastiche e quindi ad impedire la possibile contaminazione.
Ma questa non è l’unica criticità dell’utilizzo di acque minerali in bottiglia, esiste evidentemente, qualora sia imbottigliate nella plastica PET, anche il problema ecologico. Guarda lo schema qui sotto, i numeri parlano da soli!
L’acqua in bottiglia non può essere ecologica, nemmeno se è imbottigliata nel vetro con vuoto a rendere, perché le bottiglie andranno consegnate, ritirate, lavate e ritrasportate al consumatore, con i costi ecologici che non starò ad elencare… Bere acqua in bottiglia, è una forte abitudine solamente italiana, sicuramente frutto della grande varietà di fonti e di ottime acque nel nostro paese, ma anche di una certa politica economica… In ultima, le acque imbottigliate permangono a lungo all’interno del loro contenitore e, conoscendo il comportamento dell’acqua “ferma”, sospetto che per evitare l’insorgenza di alghe e muffe qualche trattamento disinfettante (entro i limiti di legge) venga loro propinato, ma di ciò non ho certezza…
Allora che si fa se abitiamo, come la sottoscritta, in una zona in cui l’acqua potabilizzata, o “del rubinetto o spina” è obbligatoriamente assoggettata a numerosi trattamenti (provenendo da acque di superficie fortemente inquinate) tra i quali la clorazione, e perciò risulta piena di cloro, insalubre e soprattutto sgradevole da bere?
La stessa acqua potabile, malgrado sottoposta a filtrazione prima di essre indirizzata al nostro consumo, per cui appare generalmente limpida e trasparente, come abbiamo visto potrebbe ugualmente contenere una certa quantità di materiale sospeso di piccole dimensioni, invisibile ad occhio nudo, e seppur in modesta concentrazione, anche una varietà sterminata di sostanze di origine naturale e antropica, con dimensioni a livello molecolare (da 0,001 a 0,01 micron); quindi, per il trattamento di affinamento dell’acqua potabile ci vuole una microfiltrazione, una tecnica che normalmente dà risultati qualitativi più che soddisfacenti.
In questi ultimi anni si sono ampiamente diffusi sistemi che si possono installare direttamente in casa e che permettono di rimuovere le impurità sopra citate ancora presenti nell’acqua potabilizzata della rete idrica, nonché i microrganismi dannosi, dall’acqua che beviamo tutti i giorni, completando il processo di purificazione.
Dopo una lunga disamina dei dispositivi in commercio, ho scelto per la mia famiglia un sistema di filtrazione domestica, in grado di rendere l’acqua buona e sana, che ormai usiamo da anni con piena soddisfazione.
Attraverso le mie continue ricerche ho conosciuto il titolare della GMW Marco Gagliano la cui esperienza, iniziata nel 2010 è maturata in diversi anni di collaborazione con la Purity Italia, società di famiglia dal 1980, proprietaria all’epoca ed oggi di proprietà della GMW del marchio C1P water filtration system, azienda leader a livello internazionale nel settore filtri per acque potabili, che è stata impegnata in campo nazionale e internazionale (Italia, Portogallo, Francia e America con una sede distaccata a Los Angeles).
La Gmw acqua nata come azienda produttrice del nuovo “modello” Jumbo 1, con brevetto di invenzione industriale Italiano n. 10201500001310, ha reso possibile la semplicità di installazione e utilizzo del Jumbo 1 con il filtro intercambiabile, riducendo così i costi di acquisto e mantenimento dell’impianto!Tutti i prodotti utilizzati dalla GMW Acqua sono conformi per l’uso alimentare (vedi nuovo DM 25/2012) mentre la tecnologia di multi filtrazione C1P utilizzata e alloggiata nel filtro J1/Jumbo1 è stata sottoposta a diverse prove e verifiche da parte delle migliori università internazionali dal 1973, dall’Istituto Superiore di Sanità Italiano (anni 1988-1991 a nome Purity Italia, inserita nella categoria “altre tipologie”), Ministero della Sanità, dai NAS di Torino (1987), NSF Americana (1996) oltre a, naturalmente, varie ASL di diverse regioni italiane. Ovvero ho potuto constatare che il C1P è omologato nel rispetto della leggi in vigore.
La Tecnologia di multi filtrazione C1P, già in commercio da moltissimi anni (in Europa dal 1973), è un sistema unico in campo internazionale adatto a filtrare e ridurre sostanze indesiderate nelle acque definite “potabili” ad uso umano. Si tratta di una serie di processi di filtrazioni a livello molecolare definita come “macro, micro e ultra filtrazione”.
Questa tecnologia viene alloggiata/inserita nel Sistema filtrante GMW Jumbo 1, che non va confuso né paragonato ai depuratori per uso tecnologico presenti in commercio. Il filtro J1- C1P è adatto alla riduzione di sostanze indesiderate “se” presenti nelle acque definite “potabili” ad uso alimentare umano ed è in grado di trattenere all’interno in modo tenace e senza pericolo di rilascio (evita i cosiddetti fenomeni di cessione) delle sostanze filtrate:
- batteri di varie tipologie;
- fango,
- sabbia,
- ruggine,
- fenoli,
- cloro,
- idrocarburi,
- petrolio,
- olio,
- erbicidi,
- pesticidi,
- diserbanti, etc.
Ciò che mi ha particolarmente convinta, a partire dall’ottimo sapore dell’acqua, è la garanzia che il filtro ha tutte le caratteristiche che riteniamo utili ad un sistema di filtrazione di acqua già potabile: trattiene le sostanze nocive “Se presenti nelle acque definite potabili”, ma non trattiene i sali minerali, che come abbiamo visto sono indispensabili al corpo umano, il che non si può dire in caso di altri sistemi presenti in commercio e inoltre non rilascia, dopo averle filtrate, le sostanze trattenute, né vi è pericolo di cessione del materiale che compone il sistema filtrante (come in certi casi può accadere con altri sistemi di filtrazione).
Inoltre non ha bisogno di energia elettrica per funzionare, ma sfrutta unicamente la pressione dell’acqua all’uscita dalla condotta, occupa pochissimo spazio, è facile per la gestione e sostituzione del filtro e con l’abbinamento dei rubinetti a 4 vie della Gmw è garantita anche la sanificazione del rubinetto interno!
Il filtro consumabile interno andrà sostituito una sola volta all’anno e/o alla necessità in caso di occlusione saturazione degli elementi filtranti nei 12 mesi dal primo utilizzo ed ha anch’esso un costo ridotto! Spero ti farai un regalo importante ad un piccolo prezzo, perché l’acqua è il primo alimento ed è necessario che sia della massima qualità!
Tale sistema può essere unito con successo a sistemi di revitalizzazione dell’acqua, come il sistema Grander… ma questa è un’altra storia, che ti racconterò molto presto…
Buona acqua e buona Vita!